Con gli schermi “touch” ormai presenti in telefoni, tablet e anche PC possiamo utilizzare un comodo sistema per interagire con i nostri “apparecchi”. Qualcuno si è chiesto però: “ma il senso del tatto, che fine ha fatto?”.
Con le tastiere fisiche i polpastrelli forniscono molte informazioni al cervello senza che sia necessario utilizzare anche gli occhi. Avete presente i piccoli rilievi che sono presenti sulle lettere F e J e sul numero 5 delle tastiere dei PC o dei telefoni? Oltre che aiutare le persone non vedenti, costituiscono un sistema semplice ed efficace per permettere l’utilizzo delle tastiere in maniera molto veloce ed efficace. Con gli schermi in vetro, ultra lisci, e le tastiere virtuali invece tutto questo non è possibile! Uno dei sensi più utili diventa totalmente inutile, la dattilografia, che secondo me andrebbe insegnata fin dalle scuole elementari, diventa inutilizzabile!
Inoltre, il multi-touch, soprattutto sugli schermi più grandi, comporta anche altri problemi. C’e’ sempre il rischio di toccare lo schermo con altre dita oltre agli indici o con il palmo delle mani e di attivare funzioni errate. Per questo è necessario stare costantemente attenti alla posizione delle mani… forzare i tendini per tenere le altre dita ben distanti dallo schermo e… non c’e’ un posto dove appoggiare i polsi!!! In ultimo, il feedback che viene restituito dai tasti delle tastiere non è assolutamente comparabile alle microvibrazioni del “feedback aptico”.
C’è qualche studio su larga scala che metta in evidenza queste mie impressioni? Sicuramente si è aperto un mercato di persone che “avevano paura” dei PC proprio a causa delle ingombranti tastiere ma…
quanto si perde in produttività?
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