Viviamo in un bellissimo paese! Con dei governanti ottimi! Abbiamo il Presidente del Consiglio, Berlusconi, che se ne va in giro per il mondo a fare battute vecchissime e infelici, che se la prende pure se non siano piaciute a tutti, e un Ministro dell’Economia, Tremonti, che ho sentito dire al TG1: “siamo come in un videogioco, dove c’è un mostro da combattere dopo l’altro, uno più grande dell’altro; il primo la crisi dei mutui, poi ci sarà la crisi delle carte di credito e riteniamo che poi ce ne sarà uno ancora più grande”. La cosa bella è che da qualche giorno i TG sbandierano ai 4 venti ogni piccolo “segno più” nelle Borse mondiali, tralasciando, chissà se per ignoranza o per strategia, che quasi tutti questi “segni più” sono dovuti a tagli del personale nelle aziende, con conseguenti cali nel costo del lavoro!
05 NovLa politica e la giovinezza!
Ho appena sentito una dichiarazione del nostro Presidente del Consiglio Berlusconi che, parlando dei futuri rapporti tra Italia e Stati Uniti, ha detto: “Abbiamo lavorato bene con Clinton prima e Bush dopo, anche con Obama lavoreremo benissimo”. La domanda mi è sorta spontanea: “ma quando si renderanno conto i nostri politici che… è ora di farsi da parte!?!” L’America ha cambiato 3 presidenti… noi, in 15 anni, siamo andati avanti con solo 2… e sarà così, almeno fino al 2013… quando negli Stati Uniti saranno state fatte altre elezioni con un nuovo candidato dei Repubblicani!
24 OttUna partita di giro dietro l’altra!!!
Parliamo di Enel… l’energia elettrica italiana. Visti i vari tracolli in borsa, le obbligazioni che mano mano scadono, i dividendi da pagare… inizia a circolare l’ipotesi di una ricapitalizzazione. Riporto una frase di una news dal sito WebSim.it: “Dall’altra parte, la capacità di generazione di cassa di Enel è solida e tale da non mettere in pericolo il pagamento del dividendo, se non altro perché lo Stato italiano non può permettersi di perdere il miliardo di euro in cedole che arrivano ogni anno dalla sua controllata al 31%.”. Un MILIARDO DI EURO?! Lo Stato incassa tutti questi soldi di dividendo da Enel? Ma come fa Enel a generare tutti questi utili? Facile… le tariffe le stabilisce lo Stato! Se l’Enel genera profitti tutto dipende da quanto sono care le bollette. Lo Stato è in conflitto d’interessi… invece che inventarsi una nuova tassa, che sarebbe impopolare, tiene alte le tariffe energetiche, scarica tutta la colpa su qualcun altro e poi incassa, zitto zitto, i dividendi. Il problema del costo dell’energia in Italia non è il petrolio o il nucleare… è la volontà dei politici di mettere la faccia nel peso fiscale dello Stato! Facendo un pò di conti… per incassare 60 euro a famiglia (di 3 persone) lo Stato fa pagare, 184 euro all’anno in più a famiglia… più o meno l’ICI! Intrecci… tanti intrecci strani… pochi ci guadagnano… ma tanti ci rimettono!
24 OttTagli alla scuola
Più passa il tempo più mi chiedo a cosa serva l’ordine dei giornalisti! Laurea, corsi di formazione, abilitazione… per cosa? Giornalisti svegliatevi!!! Vi faccio una proposta semplice semplice: invece di passare il tempo a raccontare quello che dicono i politici, perché non raccontate quello che i politici scrivono?!? E’ anche più semplice!
Basta andare sul sito www.parlamento.it e leggere! Per esempio, prendo 2 punti di questa legge, la notissima 133/08. (http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=leggigu&id=133&anno=08)
“5. I dirigenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, compresi i dirigenti scolastici, coinvolti nel processo di razionalizzazione di cui al presente articolo, ne assicurano la compiuta e puntuale realizzazione. Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, verificato e valutato sulla base delle vigenti disposizioni anche contrattuali, comporta l’applicazione delle misure connesse alla responsabilità dirigenziale previste dalla predetta normativa.
6. Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012.”
Chiaro no? “Fermo restando” tutti gli interventi di razionalizzazione della spesa che il Ministero, i rettori e i dirigenti scolastici devono compiere, anche sotto minaccia di “misure connesse alla responsabilità dirigenziale”, per lo Stato devono venir fuori 7.841 milardi di euro entro il 2012. A questo punto, un giornalista che volesse fare il suo lavoro, secondo me dovrebbe dire: “o si riesce a cavare il sangue dalle rape oppure ci sarà qualcuno che ci rimetterà”.
Che ne pensate?
19 OttDa dove sono partiti questi mutui subprime?
Stasera ho visto un’altra splendida puntata di Report su Rai 3 che raccontava questa crisi finanziaria. Tutto giusto, tranne il cartone animato iniziale che spiegava l’inizio dei meccanismi che hanno portato alla “bolla”. Secondo il mio modesto parere, infatti, le banche e le finanziare non sono soggetti così attivi e spregiudicati da andarsi a cercare i guai da sole, e per di più senza motivi apparenti. La storia finanziaria ci ha sempre raccontato, col senno di poi, che le banche fanno benissimo un altro lavoro! Quello di trovarsi sempre tra le mani qualche patata bollente e di saperla spezzettare e passare i pezzettini a qualcun altro. Quando è partita la corsa alla casa in America i costruttori hanno dovuto affidarsi alle banche per finanziarsi. Più costruivano, più vendevano, più si indebitavano! Poi la paura… c’erano più case di quante persone, con un profilo di rischio medio basso, che potessero comprarle. Il meccanismo rischiava di bloccarsi e alle banche sarebbero rimasti per le mani i mutui stipulati dai costruttori… in rosso perchè non riuscivano più a vendere! E’ per questo che, secondo me, le banche hanno deciso di abbassare i limiti. Dovevano allargare la base di persone che potessero comprare una casa per far proseguire il trend, altrimenti tutto si sarebbe fermato molto prima! Poi è partita la solita storia del “divide et impera” a cui siamo già stati abituati dai nostrani casi dei bond argentini, dei crack Cirio e Parmalat, etc. etc. Le banche impacchettano tutte le schifenze, la stampa da il suo contributo raccontando che ci sono grandi possibilità di guadagni in questo o quell’altro affare e… la storia si ripete!
09 OttLe esternalizzazioni e l’informatica
Ieri sera ho visto un programma in tv che parlava delle esternalizzazioni e di come le aziende utilizzino questo strumento per aumentare gli utili. Io sono un programmatore e tutto quello che ho sentito mi ha fatto venire in mente un parallelo con l’informatica. Per scrivere software complessi si divide il tutto in varie sezioni e spesso si stratificano in più livelli. Una parte fornisce servizi di basso livello allo strato superiore e così via fino agli strati alti. Questo sistema permette di semplificare il lavoro di sviluppo perchè ci si deve concentrare su piccole porzioni dell’applicazione alla volta senza preoccuparsi delle altre. Tutto questo però ha un costo in termini di prestazioni ed è per questo che più le applicazioni diventano complesse e stratificate più si ha bisogno di processori veloci e memorie più ampie pena un calo dellà velocità di risposta. Per le aziende che esternalizzano pensavo fosse più o meno la stessa cosa. Un’unica azienda viene smembrata in più parti che si occupano di una sola cosa (logistica, manutenzione, etc. etc.), spostando anche tutti i dipendenti collegati. Il tutto si traduce magicamente in un aumento degli utili per la società madre ma… tutte queste società che vengono create non hanno un costo di gestione aggiuntivo? Una mini amministrazione per ognuna, un appesantimento della burocrazia interna, sono tutte cose che costano! C’è una semplicifazione del sistema, ma un aumento dei costi di gestione… dove sta il trucco?
31 AgoLa politica dell’impossibile (meglio l’Italia o il Pakistan?)
Potremo raccontare ai nostri nipoti che abbiamo vissuto in un’epoca dove anche l’impossibile diventava possibile. Sono stati privatizzati gli utili futuri di un’azienda di Stato, socializzate tutte le perdite, dimenticati tutti i prestiti fatti per “rilanciare” la stessa azienda, riscritto il diritto fallimentare, modificate le leggi che regolamentano gli “ammortizzatori sociali”… tutto in mezza giornata! Il tutto raccontato da tutti i media in pompa magna come se fosse un successo per una nazione intera! Un uomo (il presidente del Consiglio) che sorride in TV raccontando che è tutto merito suo. Fino al 28 agosto ci avevano abituato a credere che lo Stato non può fare molto, che è il mercato che regola tutto, che non si può intervenire più di tanto e invece… ora scopriamo che invece lo Stato PUO’! Con qualche omissis qua e qualche aggiunta là, si crea una nuova società, ci si mettono dentro un po’ di soldi presi in prestito, ci si appiccica sopra l’adesivo di una società pubblica fallita, si fanno pagare i debiti a tutti i contribuenti e… si risarciscono gli azionisti truffati con i soldi recuperati da “persone che se ne sono andate” da almeno 10 anni e che non avevano parenti!
Ora vorrei fare un appello: visto che oramai le leggi sono “opinioni”, chiedo gentilmente di risolvere un altro scandalo italiano. L’Italia è una delle nazioni in cui il consumo di acqua in bottiglia è tra i più alti del mondo. Su tutte le TV passano tutti i giorni spot in cui vengono esaltate delle qualità di alcune acque che o non sono veritiere o sono identiche a tutte le altre o che sono fuorvianti. Il sodio per esempio: un pizzico di sale, 2 grammi, contiene la stessa quantità di sodio di qualche centinaio di litri della acqua che ha un’altissima concentrazione di sodio! Tra 10mg/l e 5mg/l… cosa cambia?!? Tutte le acque hanno effetti diuretici, basta berne la giusta quantità giornaliera. Sarebbe un sogno se un Consiglio dei Ministri decidesse di vietare la pubblicità delle acque in bottiglia e promovesse una campagna per incentivare l’uso delle acque degli acquedotti, unito ad un piano per migliorare la qualità delle condutture! Ma forse… visto che non ci sono soldi pubblici da spartirsi… questo resterà solo un sogno.
29 AgoChi è questa volta il truffatore?
Come degna conclusione della vicenda Alitalia (ricorderei a Berlusconi che il tutto va avanti da almeno 15 anni, anni in cui è stato più volte Presidente del Consiglio) si sta pensando di utilizzare parte dei soldi recuperati dai famosi “conti dormienti” per tutelare i tanti piccoli azionisti Alitalia che rischiano di veder svanire in fumo le loro azioni. Questo fondo costituito dai “conti dormienti” è stato fin dall’inzio pubblicizzato come il fondo per risarcire gli azionisti truffati dai fallimenti di Parmalat, Cirio, etc etc… anche gli azionisti Alitalia si devono considerare nella stessa situazione? E chi è il truffatore questa volta? 🙂
09 LugChi vota le leggi sulla giustizia?
Pensavo che i processi venissero dibattuti in tribunale e invece ho scoperto che esiste un’altra sede, il Parlamento. Un parlamentare per esempio è anche il legale dell’attuale Presidente del Consiglio. Ora che ci sarà il dibattito sulla legge per l’immunità proprio del nostro Primo Ministro che posizione prenderà questo parlamentare? Credo che si possa configurare anche una situazione che va contro la Costituzione: tutti i cittadini hanno la possibilità di difendersi nelle aule di Tribunale, il Presidente del Consiglio, che in fondo è un cittadino come gli altri, invece può difendersi sia in Tribunale e può utilizzare anche il potere legislativo per rallentare e/o bloccare il corso della Giustizia
07 LugLa corsia di accelerazione e la politica italiana
Avete mai notato come gli Italiani utilizzano la corsia di accelerazione in super/auto-strada? Chi fa molti chilometri in macchina e ha molta esperienza alla guida avrà la risposta pronta: MALE! Spesso infatti mi capita di vedere gente che percorre a folle velocità la corsia di accelerazione senza preoccuparsi di chi sta arrivando e poi… frenare all’improvviso dopo essersi accorti che non c’è possibilità di immettersi. Si fermano alla fine della corsia e poi entrano in autostrada praticamente fermi, con il rischio di venir tamponati e generare qualche incidente. Una persona accorta, e intelligente, invece percorre la corsia di accelerazione osservando l’andamento del traffico e regola la velocità in modo da immettersi senza procurare pericolo per nessuno alla velocità delle altre auto. Se proprio c’è molto traffico si ferma prima, in modo da lasciare davanti a sé lo spazio per poter accelerare in maniera adeguata quando ci sarà occasione. La politica italiana funziona alle stesso modo. Non c’è mai nessuna analisi dello stato attuale delle cose, vengono presi provvedimenti in tutta fretta senza riflettere sui possibili impatti futuri e, la cosa più bella, quando vengono prese delle decisioni importanti, di solito è sempre troppo tardi e si rischia sempre di venire tamponati! 🙂