Quando si vuole costruire una nuova infrastruttura in Italia ci sono sempre molti rallentamenti e/o veti dovuti alla questione dell'”Impatto ambientale”. Una discarica, un rigassificatore, una strada, una ferrovia… c’è sempre qualcuno che protesta dicendo che non vuole questa o quella infrastruttura davanti casa. Oppure che per dare in suo assenso ha bisogno di una compensazione. Così vengono pagati dei risarcimenti oppure vengono costruite opere che servono per accontentare qualcuno. Per la variante di valico sono state costruite strada, acquedotti, parchi per compensare i comuni attraversati per esempio. Il ponte sullo Stretto di Messina invece è stato bocciato anche perchè provocherebbe danni agli uccelli durante le loro migrazioni. Tutte considerazioni giustissime! E’ un grande passo avanti per la civiltà il fatto che le società moderne si occupino di problemi ambientali e che ogni volta che devono incidere sulla Natura prima calcolino tutti i possibili problemi ma… dell’impatto ambientale in Nigeria non se ne occupa nessuno? In uno spazio piccolissimo ci sono quasi tutte le società di estrazione del petrolio con le loro basi, piattaforme e inquinamento. Viene dato un po’ di lavoro alla popolazione locale e tutto risolto, non importa dei danni che si vengono a creare, l’importante è che l’estrazione non si arresti e che il prodotto costi poco, altrimenti chi li sente quelli bloccati nelle nostre autostrade! E se dovessimo trovare il petrolio nella Laguna di Venezia…
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