In questi giorni siamo bombardati dalla pubblicità dell’aumento di capitale per Eni e Enel! Gli spot invitano a prestare soldi a 2 grandi aziende italiane, come se fosse la cosa più bella del mondo. Ma… perchè 2 aziende così forti dovrebbero aver bisogno di soldi? Il 10 ottobre 2008, addirittura, il nostro PresDelCons, Berlusconi, aveva invitato gli italiani ad investire nelle azioni di Eni e Enel. L’Enel, il 1° ottobre valeva 5,89 euro, oggi 3,69! Ma vediamo di capire dov’è la fregatura che la pubblicità non racconta. Tutto il sistema mediatico si impegna a mettere in luce i grandi successi di un’azienda: fatturato in crescita, utili in crescita e cercano di tenere nascosto un altro dato in crescita, il debito: Enel ha attualmente debiti pari al 259% della propria capitalizzazione. I piccoli azionisti vedono tutti questi “+” e investono. Tanti piccoli azionisti che comprano fanno crescere il prezzo e poi… boom, qualche grande azionista inizia a vendere le proprie azioni, incassando grossi guadagni e il prezzo e la capitalizzazione totale crolla. A questo punto, si ricorre all’aumento di capitale. Si chiedono soldi per far tornare la capitalizzazione a valori sostenibili. Ma chi ha i soldi per approfittarne? Un piccolo azionista che ha comprato a 100 e ora si ritrova a 50 oppure un grande azionista o uno speculatore che aveva a 30, vendendo a 100 ha guadagnato 70 e ora ha la possibilitè di rientrare a 50 per potersi preparare alla prossima bolla? Perchè l’ENI non fa vedere nella pubblicità, oltre che alle case dove porta la sua energia anche le case delle persone da cui questa energia parte? … cara politica… tutta… parlo anche a te! … Enel e ENI hanno tra gli azionisti il Ministero del Tesoro, e visto che lo Stato è il nostro, gradirei che cercasse di informarmi meglio!
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