La Microsoft è un’azienda privata, che produce software. E’ così ricca perchè ha molti clienti. Non è un ente statale. Chiunque è libero di mettersi al lavoro per scrivere un sistema operativo migliore di quello prodotto dalla Microsoft. Perchè sanzionarla e obbligarla ad aprire le proprie tecnologie ai propri concorrenti? La cosa è anche in contrasto con tutte le norme sul diritto d’autore, i brevetti, i segreti industriali! Le case automobilistiche, per esempio, vivono con il mercato dei pezzi di ricambio. Perchè non obbligare un produttore a costruire un’auto che possa montare pezzi di ricambio di altri produttori? Un’auto Fiat per esempio, con il motore Renault, i sedili BMW, gli specchietti Toyota! Tutto questo accanimento non fa altro che legittimare il potere della Microsoft. Ok, vi faccio consultare le mie specifiche, l’importante è che compriate le mie licenze! E che rimaniate ancorati ai miei prodotti. Se la Comunità Europea vuole l’interoperabilità dovrebbe finanziare lo sviluppo open source per esempio, per realizzare un bel E.O.S., European Operating System e non correre dietro ad un produttore di software che ha come obiettivo, rispettabilissimo, di fare i propri interessi!
Archive for Febbraio, 2008
27 FebMicrosoft, Microsoft…
26 FebChi me lo spiega?
Sono andato sul sito internet di una nota azienda italiana che costruisce camion. Ho scaricato le schede tecniche e ho bisogno di un vostro parere: il modello che pesa 20.000 KG, e che può trasportare fino a 44.000 KG ha 360 CV, mentre una piccola city car, pesa 865 KG e ha 69 CV. Nel primo caso ogni cavallo serve per spingere 55 KG, mentre nel secondo caso solo 12. Per avere lo stesso rapporto alla piccola city car basterebbero solo 16 CV! A cosa servono tutti gli altri?
23 FebCinema e spese di gestione
Riporto un’affermazione che ho sentito durante la trasmissione Economix di Rai Tre. “La Francia spende 22 milioni di euro l’anno per promuovere il cinema francese nel mondo, l’Italia ne spende 2, di cui 1,2 sono di stipendi, e gli altri 800 mila sono quelli disponibili”. Non c’è altro da aggiungere.
21 FebElezioni e situazione economica
Durante la campagna elettorale del 2006 era palese che entrambe le coalizioni avevano estrema voglia di vincere. Il 2005 segnava la fine del periodo di stagnazione dell’economia e il 2006 e il 2007 promettevano un bell’avanzamento del prodotto interno lordo. Sulla carta è più facile governare in un periodo in cui l’economia va bene. Il 2008 invece si è aperto con la possibile crisi economia degli Stati Uniti e mano mano che passa il tempo voci sempre più insistenti annunciano la crisi anche in Europa e in particolar modo in Italia. E le coalizioni cosa fanno? Si spezzettano, ognuno presenta la sua ricetta, con la speranza, secondo me, che nessuno riesca a vincere nettamente e che debba spartire i problemi che sorgeranno, per esempio per scrivere la prossima finanziaria, con qualcun altro.
20 FebLa globalizzazione a senso unico
Che bella la globalizzazione, se tutti al mondo potessero competere ad armi pari. E invece, i paesi poveri sono costretti ad importare merci prodotte in altri paesi poveri ma commercializzate da aziende dei paesi ricchi (grazie al ricatto sul debito accumulato dai paesi poveri), mentre i paesi poveri hanno grandissime difficoltà ad esportare i loro prodotti a causa delle tasse doganali imposta dai paesi ricchi.
19 FebFumo negli occhi
In Italia i problemi continuano ad accumularsi. E i politici di turno non fanno altro che presentare soluzioni quasi magiche: viene sempre da chiedersi “ma perchè non l’hanno pensate prima?”. Assistiamo inermi al drenaggio di soldi di tutti verso le aziende che gestiscono i servizi pubblici: energia, acqua, rifiuti, trasporti, gas, burocrazia. E le risposta qual è: abbassare le tasse (in forme diverse, ma lo dicono entrambi gli schieramenti). Perfetto! Cosi’, le famiglie saltano in aria per colpa delle spese sempre più insostenibili e lo Stato salta per mancanza di entrate. Le risposte devono essere: migliorare l’efficienza della burocrazia, ridurre le ridondanze nella pubblica amministrazione e tagliare le rendite di posizione delle concessionarie di beni pubblici. Tutto il resto è solo fumo negli occhi
19 FebLe posso fare una domanda cattivella?
Che tristezza sentire un giornalista fare questa domanda ad un politico! Di fronte ad una persona che si è assunta l’onere e l’onore di rappresentare altre persone, le domande non possono essere buone o cattive, devono essere VERE, SCHIETTE, SINCERE! Non è possibile continuare a sentire interviste con domande e risposte già scritte. Domande “scomode” devono essere fatte senza chiedere il permesso e la risposta deve essere pretesa, da tutti!
18 FebMa che significa “detasseremo gli straordinari”?
Leggendo la definizione del dizionario “straordinario” significa: “che non rientra nella normalità”. Ora, il fatto che un candidato alle elezioni politiche dica che per aumentare i salari pensa di detassare gli straordinari è inammissibile. Gli straordinari devono essere un fatto episodico, non devono diventare la normalità per poter portare a casa uno stipendio normale. Sarebbe più giusto dire: “aumenteremo l’orario di lavoro da 40 a 45 ore settimanali”, no? Peggio ancora e sentire i giornalisti compiacenti annuire senza nemmeno dare l’impressione di aver voglia di controbattere!
12 FebI politici in televisione
L’uomo è un animale politico. Tutti quando parlano, discutono, ragionano, in qualche modo fanno politica. Allora mi chiedo perchè nelle trasmissioni politiche, i politici di professione, non fanno altro che parlare tra di loro, senza mai confrontarsi con qualcuno che non fa parte della loro stessa classe/casta. Non si sente altro che parlare che di tecnicismi. Anche gli informatici, per esempio, quando parlano tra loro usano termini tecnici. Ma quando vanno da un cliente si fanno in quattro per spiegare il funzionamento di un programma in forma il più semplice possibile e soprattutto, se c’è un errore, si fa di tutto per risolverlo. Che bello sarebbe se fosse cosi’ anche per i politici nostrani.
11 FebAbbassiamo le tasse!
E’ partita la campagna elettorale ed è partita la corsa all’annuncio: “Abbasseremo le tasse!”. No. Le tasse non devono essere abbassate! Se calano le tasse qui andiamo per aria. Quest’anno si prospetta un anno di rallentamento del prodotto interno lordo. Il debito pubblico continua ad aumentare, se non aumenta di pari passo il PIL, il rapporto debito/PIL potrebbe raggiungere valori incontrollabili. Quello che c’è da fare è tagliare con fermezza tutte le rendite di posizione, soprattutto delle concessionarie di “cose” pubbliche! Altra cosa da fare è spendere meglio tutti i soldi che vengono pagati in tasse. Questo è quello che dovrebbe fare la politica, e lascio a lei il delicato compito di trovare il modo di farlo. Io le do un consiglio però: razionalizzare! E’ inutile avere centinaia di centri di potere “autonomi” per prendere le stesse decisioni.