Due banche italiane si sono fuse creando un gigante finanziario. Tutta la nostra classe politica si rallegra per questo evento e qualcuno, sottovoce, ricorda che deve essere garantita la concorrenza e che i cittadini devono avere il loro vantaggio. Bene, avviene un fatto, i giornali ne parlano e parte tutto il giro di valzer delle opinioni dei politici. Mai accada il contrario! Che un politico si accorga che c’è un problema da qualche parte e che convochi una conferenza stampa per spiegare le proprie idee per risolverlo! Le grandi società si fondono, si comprano, fanno utili!!! Qualche giorno fa la borsa ha staccato il 2,1% del suo valore in dividendi… euro più euro meno nella borsa italiana ci sono 800 miliardi di euro e quindi 16 se ne sono andati nelle tasche delle società e delle persone che avevano in portafoglio le azioni delle società che hanno fatto utili l’anno scorso. Visto che nella borsa italiana tutte le aziende sono partecipate dalle altre… e che quasi tutte sono di proprietà di società lussemburghesi… chissà dove sarà andata buona parte di questo tesoretto? 16 miliardi di euro non è più o meno la cifra che è stata chiesta agli italiani con l’ultima finanziaria? Il PIL italiano cresce poco, gli utili delle aziende crescono parecchio… la differenza chi ce l’ha messa? Nessun politico si sta ponendo queste domanda in Italia?
Archive for Maggio, 2007
24 MagI commenti dei politici
24 MagI politici e Maria Antonietta
Molti politici, anche dopo l’uscita di vari libri sull’argomento, se ne vanno in giro a dichiarare che c’è una profonda crisi politica, che c’è un distacco tra la classe dirigente e il Paese e ultimamente si sono spinti a parlare di una possibile terza Repubblica che dovrebbe nascere a causa di uno sconvolgimento politico come accadde dopo Tangentopoli. Me l’immagino Maria Antonietta girare per Parigi a piedi (parlare in tv ai giorni d’oggi è più o meno la stessa cosa) e dire alla gente: “come mai mi guardate così male… per caso vi ho fatto qualcosa che non vi è piaciuto? non è per caso che volete tagliarmi la testa?”
23 MagLa “Percentuale”, braccio armato del capitalismo
1%, 5%, -10%… tutti i giorni in tutti i media si parla di percentuali. Il PIL, la borsa, l’inflazione… tutti valori espressi in percentuale. Facciamo alcuni esempi: se un’azione in borsa perde un giorno l’1% e il giorno dopo guadagna l’1%… il suo valore non sarà invariato ma sarà diminuito, se viene aumentato uno stipendio di 800 euro al mese del 10% il guadagno sarà di 80 euro, se lo stesso aumento lo applichiamo ad uno stipendio di 2000 euro al mese l’aumento sarà di 200 euro e il differenziale tra i due sarà aumentato, da 1200 a 1320 euro, se deposito in banca 1000 euro, mi viene riconosciuto un interesse dell’1%, e a fine anno avrò 1.010 euro, se deposito 1.000.000 di euro mi viene riconosciuto un interesse del 3,5% e a fine anno avrò 1.035.000. In dieci anni… 1.105 euro contro 1.410.599… un aumento del 10% nel primo caso e del 40% nel secondo. Se invece ho bisogno di un prestito, se chiedo 1000 euro mi viene chiesto un interesse che può arrivare al 20%, mentre se richiedo 1.000.000 di euro l’interesse richiesto sarà del 4%. Di quanto sia, a volte, subdolo sentir parlare di percentuali invece di valori assoluti è disarmante. Altre volte invece la percentuale viene usata in maniera da penalizzare alcuni e favorire altri. Il capitalismo ha bisogno, per sostenersi, che il differenziale tra il poco e il molto aumenti sempre i più. L’inflazione, reale e/o percepita, è la barriera che separa le 2 parti. Chi riesce ad accrescere le proprie disponibilità più di quanto aumenta l’inflazione è destinato a avere sempre di più le porte aperte. Chi invece rimane indietro, rimarrà sempre più indietro. E il bello è che l’inflazione che ogni anno aumenta non fa altro che alzare la soglia.
P.S. Altra percentuale simpatica. La Finanziaria 2007 ha modificato le aliquote IRPEF. Secondo le spiegazioni date da chi l’ha proposte, queste modifiche dovrebbero far pagare più i ricchi e redistribuire qualcosa ai poveri. Nessuno però ha avuto il coraggio di gridare a gran voce che questo è vero solo in piccolissima parte! Secondo i nuovi scaglioni chi paga di più sono solo quelli con un reddito annuo tra i 40 e i 100 mila euro circa… l’aliquota per i redditi da Paperone è rimasta invariata!!! Se ho un reddito di 1.000.000 di euro l’aumento dell’IRPEF sarà di 10/20 mila euro, lo stesso per chi ha un reddito di 100.000!
04 MagImpatto ambientale
Quando si vuole costruire una nuova infrastruttura in Italia ci sono sempre molti rallentamenti e/o veti dovuti alla questione dell'”Impatto ambientale”. Una discarica, un rigassificatore, una strada, una ferrovia… c’è sempre qualcuno che protesta dicendo che non vuole questa o quella infrastruttura davanti casa. Oppure che per dare in suo assenso ha bisogno di una compensazione. Così vengono pagati dei risarcimenti oppure vengono costruite opere che servono per accontentare qualcuno. Per la variante di valico sono state costruite strada, acquedotti, parchi per compensare i comuni attraversati per esempio. Il ponte sullo Stretto di Messina invece è stato bocciato anche perchè provocherebbe danni agli uccelli durante le loro migrazioni. Tutte considerazioni giustissime! E’ un grande passo avanti per la civiltà il fatto che le società moderne si occupino di problemi ambientali e che ogni volta che devono incidere sulla Natura prima calcolino tutti i possibili problemi ma… dell’impatto ambientale in Nigeria non se ne occupa nessuno? In uno spazio piccolissimo ci sono quasi tutte le società di estrazione del petrolio con le loro basi, piattaforme e inquinamento. Viene dato un po’ di lavoro alla popolazione locale e tutto risolto, non importa dei danni che si vengono a creare, l’importante è che l’estrazione non si arresti e che il prodotto costi poco, altrimenti chi li sente quelli bloccati nelle nostre autostrade! E se dovessimo trovare il petrolio nella Laguna di Venezia…